
La
Calabria occupa la parte più meridionale della penisola italiana,
la punta dello «stivale». È a sua volta una penisola: lunga e stretta, si protende nel Mediterraneo, dividendo il mar Tirreno dallo Ionio. Lo Stretto di Messina la separa dalla Sicilia. Confina con una sola regione: la Basilicata, a nord. Per il resto è bagnata dal mare: circa 750 km di coste, per lo più alte e rocciose, ricche di golfi, insenature, promontori.
I rilievi appenninici coprono quasi tutto il territorio.
L'Appennino Calabrese non costituisce un insieme unitario, ma si divide in diversi gruppi. I tre più importanti sono, da nord a sud: il
Massiccio del Monte Pollino, con la vetta più alta della Calabria, Serra Dolcedorme (2.267 m);
la Sila, un massiccio boscoso, vasto, ricco di corsi d'acqua e di laghi (vetta più alta, il Monte Botte Donato, 1.928 m); l'
Aspromonte (vetta più alta, il Montalto, 1.955 m).
Fra la montagna e il mare, in qualche punto si aprono piccole pianure (in tutto occupano il 9% del territorio), come la piana di Sant'Eufemia e la piana di Gioia Tauro sul Tirreno, la
piana di Sibari e quella di Crotone sullo Ionio. Un tempo erano malariche, ora sono fertili e coltivate. In epoca preistorica, al loro posto c'era il mare: le pianure erano dei golfi, che poi a poco a poco sono stati riempiti dai detriti trasportati dai fiumi. (Le pianure che si sono formate così si chiamano alluvionali).
I corsi d'acqua sono molti, tutti brevi. Qui li chiamano fiumare; hanno un letto ghiaioso molto largo. D'estate le fiumare sono asciutte o quasi: un filo d'acqua che scorre tra i sassi. In autunno e in inverno si gonfiano paurosamente d'acqua, provocando inondazioni e frane disastrose. I fiumi con regime più regolare sono pochi: il
Crati, il
Neto, il
Tacina, che nascono dalla Sila e si gettano nello Ionio. Nella Sila vi sono anche laghi abbastanza estesi, come il Cecita, l'Arvo, l'Ampollino, e moltissime sorgenti. Questa ricchezza di acque è sfruttata per produrre energia idroelettrica.
Tutta la
Calabria è zona sismica, cioè soggetta a terremoti: proprio per questo conserva, della sua lunga storia, soltanto pochi resti.
In
Calabria, nessun punto dista dal mare più di 50 km: ciò nonostante, l'influenza mitigatrice del mare non agisce in modo uniforme. Così nell'interno vi sono zone a clima alpino, con inverni rigidissimi e forti sbalzi di temperatura fra inverno ed estate; mentre a pochi chilometri, sulla costa, c'è un clima mediterraneo, con inverni miti ed estati calde ma ventilate. In autunno ed inverno piove molto, soprattutto sul versante tirrenico, dove si scaricano i venti carichi di umidità provenienti dall'Atlantico.